martedì 7 febbraio 2012

IL COACHING

Desidero fare un pò di chiarezza riguardo il Coaching.
Recentemente il coaching è balzato agli onori della cronaca sia per i risultati che bravi e professionali coach consentono di raggiungere ai loro coachee, sia per l'uso un pò troppo sui generis che si sta facendo della parola stessa "coaching" e conseguentemente della professione.
Innanzitutto cosa significa "Coaching"? 
Tradotto letteralmente abbiamo: allenatore, insegnante, pullman; già questo dà un'idea di cosa essenzialmente un coach faccia. 
Andiamo per gradi. 
La figura del coach nasce nelle università americane dove si richiedeva una figura che sapesse indirizzare le prestazione degli atleti delle stesse verso livelli di eccellenza. Il coach era allora una specie di factotum. Conoscitore di discipline sportive, metodiche di allenamento, pratiche alimentari, strategie motivazionali, si impose brevemente all'attenzione per i risultati ottenuti. La figura si sviluppò quindi proprio negli USA e in Inghilterra e iniziò un processo di specializzazione che, oltre al tradizionale campo sportivo, si evidenziò all'interno del mondo aziendale.
Soprattutto in questo contesto, ormai anche in Francia, il coaching iniziò il suo cammino staccandosi definitivamente dallo sport, dove si specializzò la figura del coach sportivo che tutti conosciamo.
Nel modo aziendale era una pratica riservata ai manager più esperti e lungimiranti che intuivano l'enorme potenziale relazionale di questa metodica.
Successivamente, anche da noi in Italia,il coaching venne proposto proprio da quei manager che lo avevano utilizzato nelle aziende e rimase quindi confinato ad una pratica riservata a pochi eletti che abilmente sfruttavano commercialmente più la loro esperienza che specifiche abilità professionali.
Si deve all'evoluzione di tecniche e metodi sperimentati in diversi studi che il coaching nascesse come displina applicata e metodica d'intervento.
Nascono le scuole e le prime serie figure di coach e si rende necessaria una netta chiarificazione.
Il Coaching non ha niente a che vedere con la PNL. 
Oggi viviamo una confusione dovuta a diverse discipline meritevoli ognuna di specifica considerazione e approfondimento. Mentoring, Tutoring, Counseling, ecc. sono tutte valide alternative con specifici presupposti e campi d'intervento. 
Nel coaching stanno però confluendo una miriade di reflui della PNL che, non trovando sbocchi professionali nella specifica area si "riciclano" come coach.
Questo genera confusione ed equivoci.
Soprattutto diverse scuole spacciano Corsi di coaching quando altro non fanno che praticare e insegnare la PNL.
Il Coaching e soprattutto il Coaching Umanistico, da me scelto e praticato, si basa su specifici e inderogabili presupposti.
Il coaching è un metodo di di sviluppo e formazione che consente al coachee(cliente) di acquisire consapevolezza della sua situazione; attraverso la relazione di coaching il coachee prende coscienza delle sue potenzialità, le allena, le valorizza ed esprime obiettivi personali sfidanti e gratificanti per i quali elabora proprie strategie di azione.
Il coahing umanistico si basa, tra gli altri, dei seguenti punti fondanti:
  • Il focus della conversazione di coaching è sempre il cliente e mai il problema
  • Il coachee è l'unico esperto della situazione reale
  • La relazione di coaching si basa sulla regola delle 3 A: ascolto, accoglienza, alleanza.
  • Il coach non guida, non suggerisce, non aiuta, non dà consigli, non manipola, non cerca di tirare il cliente a sè...perchè non conosce la realtà del cliente.
  • Il coach ha solo uno strumento, oltre la sua abilità e un metodo provato e funzionante: la domanda.
E' con questo solo strumento che il coach consente al coachee di lavorare sulle sue potenzialità ed elaborare strategie orientate al futuro che lo indirizzino verso obiettivi sentiti anzichè restare intrappolato nel problema che vive.
Ritengo già questo sia sufficiente a comprendere l'ampio potenziale d'intervento del coaching e come e perchè sempre più persone, individualmente e nei loro contesti professionali; e sempre più aziende, si rivolgano alla figura del coach.


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