giovedì 13 dicembre 2012

LA VITTIMA INVISIBILE


Viviamo nel XXI secolo
Ogni giorno sono di uso comune le più strabilianti tecnologie, frutto di scoperte impensabili solo qualche anno prima. 
Eppure la vittima invisibile era già lì. 
Abbiamo tutti i mezzi di comfort per condurre una vita piacevole e stimolante, anche questi frutto di conquiste, scoperte e miglioramenti continui nel genere umano. Se paragonate alle condizioni di vita presenti in Italia solo 50 anni fà sembra sia stato compiuto un balzo nel futuro. 
Eppure la vittima invisibile era già lì. 
Generazioni intere hanno lottato per manifestare le proprie idee, per sancire diritti fondamentali, per conquistarne altri. Straordinario il balzo guardando indietro nella vita dei nostri nonni. 
Eppure, ancora una volta, la vittima invisibile era già lì. 
Ma chi è questa vittima invisibile? Perchè vittima invisibile? 
La vittima invisibile sono tutte le donne che sono state uccise dall'uomo dalla notte dei tempi. Sono sempre state lì, presenti al nostro fianco. Sorridenti, affettuose, dispensatrici di sorrisi e certezze. Sono madri, sono mogli, ma soprattutto sono donne. 
La chiesa le ha da sempre viste con diffidenza e piegate con la forza alla sua volontà. Erano considerate streghe e bruciate sulla pubblica piazza da pazzi assetati di normalizzazione se non si dichiaravano miti, accondiscendenti, fedeli; piegate alla forza della chiesa. 
Durante le 2 guerre mondiali, hanno visto i loro mariti e i loro figli non tornare più dal fronte. Non sono state con le mani in mano. Si sono prodigate negli ospedali, tra il fuoco nemico, nei campi di concentramento. Eppure ancora una volta sono state schiacciate dall'uomo per restare ai margini, nell'ombra. Dal dopoguerra in poi sono state guidate con energia ai ruoli consueti e tranquillizzanti di mogli accondiscendenti, angeli del focolare. Che non potevano aspirare ad una vita propria, realizzata. 
Niente motivi per essere felici ma piuttosto una felicità elargita in anticipo, come premio per una vita dimessa. 
In Italia solo 50 anni fà venivano conquistate a forza di stupri che sanciti da una legge maschilista e da una società patriarcale non concedevano via di fuga o ribellione. Si accettava la vita che veniva offerta. "A poco a poco ci si abitua", testimoniava una donna di allora. 
In aggiunta, venivano imbottite di tranquillanti prima e ansiolitici poi, con un aumento vertiginoso del business che partito dagli Stati Uniti negli anni 50 si propagò in maniera impressionante in Europa. Niente lamentele quindi, niente colpi di testa. Ma mogli e madri ben normalizzate, lobotomizzate e ben telecomandate per rispondere alle esigenze del maschio dominante. Tra gli anni 60 e 70 crebbero i movimenti per la liberazione femminile. 
Che già scritto sembra una barzelletta. 
Liberazione, da chi e che cosa? Eppure è realtà non il pianeta manga. 
In Italia, la nostra beneamata patria solo nel 1981 veniva abolita la legge che sanciva lo stupro riparatore. Come? Grazie ad una donna, Franca Viola, che per prima in Sicilia si ribellò e non accettò la riparazione dichiarando al mondo quindi che le donne potevano e volevano vivere la propria vita e determinare i propri destini. Sappiamo tutti il casino che determinò la battaglia per il divorzio e la pillola anticoncezionale. Minavano le certezze del maschio ma soprattutto lo indebolivano socialmente e dentro il focolare dove era, ed è purtroppo ancora forte lo spirito patriarcale e maschilista. 
Quello che qui sembrava una battaglia campale, era già stato visto negli USA dove il movimento giovanile aveva funzionato da perfetto apripista. 
Oggi tutti conoscono gli squilibri che le donne vivono sulla loro pelle ogni giorno; le fatiche per conciliare maternità e produttività; performance e dolcezza; le ansie di una società ancora fortemente maschilista che cerca velatamente, ma minacciosamente, di ricacciarle indietro nell'angolo del focolare. Dichiariamo ai 4 venti il nostro amore per loro. Le glorifichiamo in stupide feste pagane mentre invece desideriamo solo sottometterle, schiacciarle, possederle senza amore, violarle senza pietà. 
Sinora oltre 100 donne sono state uccise, solo in Italia, dai loro compagni senza che nessuno alzasse un dito. 
Anzi, quasi con la complicità di un sistema pensato e gestito da uomini. 
La vittima silenziosa è sempre lì. Sempre dove? Al nostro fianco, sorridente, piena d'amore da dare. Offerto senza remore o retropensieri. E allora, perchè? Perchè tutto questo? Perchè non alzare 1 milione di braccia, ma per proteggere le nostre madri, mogli, amiche? Perchè non urlare tutto il nostro dolore e la nostra vicinanza per far cessare questo massacro. Questa guerra silenziosa. Basta. 
Mai più vittime silenziose.
Mai più. 

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