giovedì 9 gennaio 2014

IL PROPRIO CENTRO


Ripensavo a qualche giorno fa, quando arrancavo nella nostra piazza nel tentativo di allenarmi. Allenarmi si avete letto bene, ma non come immaginate.
No,...magari.
 Io sto letteralmente ricostruendomi, nel vero senso della parola. Sono uscito prima di Natale da un'emerito ospedale romano con tanti sorrisi ed un messaggio  "c'abbiamo provato, per noi partita chiusa, fai Natale a casa"
Fai Natale a casa? E come le guardo le mie bimbe? Assolutamente no.
 Conciliabolo con mia moglie, vero deus ex machina, che mi informa di un preparato,non una terapia,che si può provare,affidabile. Abbiamo il sostegno di amici fidati e allora tentiamo.
In breve scopro che l'approccio tradizionale tutto sulla malattia mi ha consumato come una candela. Il mio amico di Milano,leggendo le analisi esclama" Marco nei tuoi muscoli non c'è più niente, sai quanto dura sarà?"
Ed eccomi qua, con 6 kg in più ad allenarmi,rido di nuovo. Il sole e' caldo,soffice,avvolgente;poi però il il venticello si fa sentire, freddo intenso a schiaffeggiare. Ma fa bene sai mai mi addormentassi. Ed allora è' ovvio che in questo camminare il sangue si scalda,i muscoli pure ed una montagna di pensieri si fanno largo. Uno in particolare.
 Credo che non dovevo esserci ora e l'esserci mi impone di osservare la mia vita come una faccia nuova e misteriosa di un diamante.
UN VERO DIAMANTE
Come vorrei fosse? Anzi come vorrei sarebbe?
Per inciso: il preparato sta andando oltre le aspettative, l'ematologo ci guarda curioso. Io,novello pulcino,rubo ogni giorno e me lo vivo.
Ecco,qui volevo arrivare. Ora osservo meglio quello che faccio e penso, idem per gli altri.
E mi chiedo perché? Perché continuiamo a vivere così,ci lamentiamo,imprechiamo,minacciamo,ci facciamo salire stress,zuccheri e pressione ma poi, nulla. Perché continuiamo invece a restare sul campionato di calcio,sulle tasse,sul tempo che farà,le vacanze che saranno ecc....tutte cazzate, che non cambieranno di una virgola la nostra vita.Ma soprattutto tutte fuori dal nostro controllo! Incredibile,passate, perché io ho smesso da tempo, la vita ad imprecare su cose che non controllate.
Non voglio né fare filosofia, ne insegnare nulla a nessuno. Siamo ormai fuori luogo e fuori tempo.
Chi mi conosce sa che io batto sempre su un semplice concetto, come coach. 
Quello dell'Egoismo. Ma l'Egoismo sano, pro attivo, che fa crescere. 
Solo così ci si realizza e solo così si comprende meglio l'altro perché innanzitutto lo si accoglie per quello che è.
Quell'Egoismo che ti porta a soddisfare i tuoi bisogni ma senza cadere nel trabocchetto oggetto-piacere-autostima-mucca-generazione ego.
Il Sano Egoismo ti autorealizza, ti da equilibrio e consapevolezza.
E allora la domanda e': QUAL'E' IL VOSTRO CENTRO?
Molti equivocano il centro con la motivazione, gli obbiettivi, gli scopi. 
ASSOLUTAMENTE NO
Il Centro e' puro e sottile piacere, e' quella sensazione di riempimento e pienezza, quella che ti da gratificazione in quello che fai, che ti fa perdere il senso del tempo e dello spazio, quello che ti alzare la mattina......
NIENTE CENTRO NIENTE FELICITÀ 
Anche qui, una felicità diversa, fatta di emozioni, sensazioni,relazioni, coinvolgimento,equilibrio.
Ecco la domanda sottesa: qual'e' il vostro centro? Quale il Senso, il Significato della vostra vita?
Ovvero, pronti per una vera evoluzione verso una vita piena o di nuovo fiumi di parole?
Io?
Io, pulcino piccolo, rubo ogni giorno, e corro, corro verso un sole che mi scaldi il più a lungo possibile.

by Marco Fraschetti
www.marcofraschetti.it
Ma soprattutto tutte fuori dal nostro controllo! Incredibile,passate, perché io ho smesso da tempo, la vita ad imprecare su cose che non controllate.

domenica 7 aprile 2013

ITALIA: DOVE SONO I VALORI?

Oggi il sole splende.
 Finalmente,direte voi. E lo dico anch'io! Basta con questa pioggia,con questo cielo grigio,pesante opprimente. Però non riesco a godermi questo tepore che infonde energia e che cura vecchie ferite ancora sanguinanti.
 Non posso fare a meno di pensare allo SFACELO TOTALE DELLO STATO ITALIANO. Assolutamente,on positive(all'americana)! 
Ora,che curiosità,tutti i politici sembra abbiano scoperto le voragini finanziarie della Pubblica Amministrazione. Vogliono ardentemente cambiare tutto,la legge elettorale,il conflitto d'interesse,i rimborsi alle PMI,la giustizia,il fisco,ecc. Ora. 
E come mai,chiedo io? 
E voi?State ancora dormendo tra 2 guanciali di cazzate televisive su IMU, buona volontà,frasi ad effetto e buonismo? Bè belli miei svegliatevi perchè questi stanno ancora qui proprio grazie a queste cazzate che vi propinano grazie allo strumento più pericoloso e controllante LE VOSTRE MENTI del millennio: La Televisione. 
Questo è il merito della scesa in campo di Grillo. Dio solo sa cosa succederà in questo paese opportunista e ipocrita ma SICURAMENTE Grillo ha acceso in questi personaggi un senso di paura che prima non c'era. 
Dicevo del sole,tiepido,accogliente,invitante. Bello.Però non passe fare a meno di ri-evidenziare il FALLIMENTO di questo stato. 
Dove una coppia onesta si suicida per la crisi
E' devastante cazzo e allora perchè i ladroni di cui sopra non dicono nulla? non mettono la loro faccia dicendo"si,porca miseria,sento queste morti un pò mie perchè se oggi questo paese fa schifo e succedono queste vicende ignobili è anche colpa mia che ho solo pensato ad arricchirmi". 

E allora,come fate VOI A DARE ANCORA CREDITO A QUESTI BUFFONI? A VOTARLI? A RITENERLI MERITEVOLI DI CONSIDERAZIONE? 
Non solo,assisto sbigottito ad un fatto che ,guarda caso,ha ricevuto 4 note sulla cronaca e poi è sparito. Una Prof apostrofa la sua alunna Ebrea rimproverandola della poca attenzione,che,badate bene, sarebbe ben diversa SE FOSSE STATA A AUSCHWITZ! 
Ma siamo matti? 
Ma dove è il concetto latino di "E-DUCARE", cioè condurre fuori, potenzialità e talenti dei giovani
E la tolleranza? E IL GIORNO DELLA MEMORIA CAZZO,DOV'E'? 
Dove sono quelli con cui ho discusso accaloratamente sostenendo che certi valori,anzi,tutti i valori, o li hai o non li hai. Non li appunti sul calendario!
 Mi vergogno profondamente,COME ITALIANO,di rappresentare ogni volta che esco dal paese anche queste persone. Il Berlusca di turno che ti prende per il culo in tv pronunciando le parole che vuoi sentirti dire,i Prof stufi e miserabili nell'anima,vuota di responsabilità e impegno verso i giovani,ultimo PRESIDIO da difendere,le amministrazioni colpevoli e complici che perdono il contatto con la forza vitale,unica,straordinaria che fa di un ammasso di persone una NAZIONE,uno STATO, una BANDIERA al BENE COMUNE: IL CITTADINO!

sabato 26 gennaio 2013

IL MITO DEL NULLA


Mi soffermo di nuovo sulla vicenda Corona. 
L'inaspettato epilogo mi ha colpito, davvero. Profonde riflessioni sono nate in me, motivate soprattutto dall'eccessiva attenzione che i media hanno dato a questo evento. 
Neanche fosse stato catturato Matteo Messina Denaro! 
Addirittura l'intervista sull'aereo che lo riportava in Italia....non commento. 
In aggiunta, ascoltando i commenti "da bar" soprattutto degli adolescenti, ho avuto l'esatta percezione di come Corona viene visto e giudicato. 
Un eroe, un Mito. 
Uno che ha sfidato il sistema, che ha vissuto alla grande. E che alla fine di questa triste vicenda, è scappato solo per dimostrare che se voleva poteva farsi beffe dell'Italia e delle sue leggi. 
Per un coach è importante comprendere profondamente il significato dei Miti, specialmente quando si segue un adolescente. Il Mito può essere un modello, magari positivo, di progetto di vita, di passione autentica, di tendenza verso il futuro. In questo caso mi sono veramente sforzato di vedere questo mito, Fabrizio Corona, da diversi angoli visuali. Ebbene, il mio sforzo ha partorito sempre lo stesso risultato. 
Trattasi di mito di cartapesta, vuoto, senza significato, senza trascendenza né positività, senza valori né vocazioni. 
Insomma, un buco nero che fagocita tutto ciò che incontra. Ovviamente mi sono posto delle domande. Che modello era il padre di Corona? Uomo di valori e sostanza, un siciliano tipico insomma. Oppure un'ameba senza ruolo che nulla ha inciso nel percorso di identificazione del Sè di suo figlio? Come mai l'intero percorso di vita di Corona è contraddistinto da un solo aggettivo: arrivista della peggior specie. Quale la motivazione profonda del suo vivere? 
E' evidente che il soggetto concepisce un solo tipo di felicità, cioè il piacere di breve termine, immediato, che si assapora come un buon sigaro o un whisky di marca; oppure una fantastica e invidiabile donna o ancora una splendida inarrivabile automobile.Ecco, ci siamo, ci stiamo avvicinando. 
Corona infatti ha vissuto a 300 all'ora, scavalcando tutto e tutti, correndo all'impazzata senza un vero obiettivo ma mostrando gli eccessi simbolici del suo arrivismo, soldi, auto, donne, locali, amicizie, notorietà; godendo sguaiatamente e schiaffeggiando con i suoi successi ed eccessi anche i suoi stessi cortigiani. 
Non ha potuto rispettare regole perchè regole non ne aveva. 
Il Mito però si è presto sgonfiato, impattando duramente contro la realtà. 
Già, la realtà. 
In questo mondo virtuale, pregnato di social e media, dove è facile nascondersi dietro profili roboanti e tweet intelligenti; dove ogni nostro sogno e desiderio viene consegnato pari pari al personaggio televisivo di turno, annullando i nostri pensieri, il nostro intelletto ed i nostri valori; in questo mondo, dicevo, così combattuto tra artifizio e concretezza, la realtà lo ha duramente richiamato ad una dimensione niente lazzi e fischi, nulla di patinato e simbolicamente inarrivabile; ma essenziale e scarno come solo il codice di procedura penale può essere. Già, perchè il sig. Fabrizio Corona, alias il Mito, l'ha fatto fuori dal vaso, in questo suo folle viaggio sulle ali dell'eccesso. Si chiama estorsione, e lui si è beccato una condanna niente male in ultimo grado di giudizio. 
Vale a dire niente bustarella alla prigione di Monopoli ma dritti in galera! 
E che mi combina il Mito? In un delirio di onnipotenza mi contesta il verdetto! Neanche fosse Berlusconi, ma siamo matti? Ma, udite udite, si mette paura per la sua incolumità fisica! Non si fida delle carceri italiane! Ma come, il Mito? Quello che correva a 300 all'ora, che assaporava donne, champagne e caviale come noi pucciamo il cornetto nel cappuccio? Quello che si faceva riprendere mentre tutto tatuaggi e muscoli sferzanti picchiava duro un sacco d'allenamento. Già, un sacco. Quello ha il merito che sta zitto, le prende, non si ribella e se ne torna buono buono in posizione. Le forze dell'ordine no, ti seguono fino in Portogallo mio caro Mito, perchè alla fine, la legge è uguale per tutti! Questo il valore, così è e così dovrebbe essere, sempre! Ma andiamo oltre. Mi chiedo, ma cosa inseguiva di così importante nella sua vita il Mito? Perchè tutta questa foga, questa ostentazione, questo nulla mentale, valoriale e di significato? Perchè sprecare comunque un talento, perchè è innegabile che di creatività, perseveranza e audacia ne è ben dotato il Mito. Poniamoci allora la stessa domanda da un angolo visuale diverso. 
Da cosa fuggiva il Mito? 
Ecco, direi che abbiamo fatto centro. Credo che il Mito fuggisse da Sè. Fuggisse da un Sè, magari in età adolescenziale, percepito come troppo debole, troppo "normale", troppo "ordinario"; quando intorno a sè vedeva crescere l'ostentazione, il successo senza merito e senza competenza, il possesso come documento d'identità. Solo così posso spiegare questa folle corsa del Mito, del suo Vuoto pneumatico e dell'Assenza di Significato, verso l'ultimo show: diventare il Mito del Nulla

mercoledì 23 gennaio 2013

E ORA?


E ora?
 Questo è l'interrogativo che mi pongo. E credo molti come me, attenti alle dinamiche italiane. 
Scusatemi, c'è bisogno di una precisazione. 
Dopo le dimissioni di Berlusconi dal governo molta acqua è scorsa sotto i ponti. Purtroppo non era acqua pulita ma conteneva molte scorie. Abbiamo iniziato con tutte le malefatte possibili, arraffamenti vari e sottrazione di denaro pubblico resi noti dalle cronache giudiziarie. Non credevamo alle nostre orecchie, non c'era governo regionale dove un elemento in particolare si fosse distinto per onestà e rettitudine. 
Addirittura nella regione Lazio sottratti circa 2Mln!
Poi è venuto il governo Monti che ci ha portato tasse e nubi sul nostro futuro e quello delle nostre famiglie. Ci hanno raccontato di restrizioni, di enormi buchi, di mancanza di politiche di sviluppo e, immancabilmente, di sacrifici. Peccato che siamo sempre e solo noi, popolo, a doverci sobbarcare gli errori degli altri e ripianarli con le nostre tasche. Storiella che la nostra classe politica ha ben imparato a memoria visto che la ripete da oltre 30 anni. 
Ora che anche il governo Monti ci ha salutato, non appena ha provato a cambiare le carte in tavola, sono venuti a galla dei dati che vanno presi in seria considerazione. Perchè solo ora, con tutti questi dati insieme, è possibile avere una visione d'insieme del nostro paese. 
Iniziamo dalle retribuzioni dei nostri rappresentanti. 
Nonostante la crisi queste continuano a salire. Addirittura i non eletti, che finalmente non vedremo più in Parlamento, riceveranno vitalizi tra i 
€5-6500,00 e liquidazioni di almeno €300.000,00. Il settore dell'edilizia è completamente bloccato, da almeno 2 anni. Sconta innanzitutto prezzi un pò troppo alti ma soprattutto l'altissimo costo del lavoro nel settore, l'assenza di politiche favorevoli all'edilizia popolare e soprattutto la crisi delle banche. Nonostante abbiano ricevuto montagne di soldi dalla BCE queste sono sempre più restie ad erogare mutui a privati e finanziamenti alle imprese. Risultato: settore immobile, mutui -40% prestiti -28%. Ed è solo l'inizio. 
Altro settore che prende schiaffoni da tempo immemore è quello dell'auto. Oltre a scontare una mancanza di competitività data anche qui dall'alto costo del lavoro questo settore più di altri paga la crisi generale del settore. Si ha paura a virare su auto più verdi. In sostanza, dato terrificante, siamo a livelli di fatturato degli inizi anni 60 prima del boom dell'auto! Paradossalmente, pur continuando a usare sempre più il mezzo pubblico, quindi consumando carburante come negli anni 60 il fatturato delle aziende petrolifere è salito del 10% così come hanno fatto le accise per il governo + 3Mld. 
La disoccupazione, ovvia conseguenza, è ai livelli massimi di questa epoca. Pensare che nel 2013, con tutti i ritrovati tecnologici e le possibilità presenti, milioni di persone siano a spasso dovrebbe causare serie anzi serissime riflessioni. 
I consumi latitano, di qualsiasi genere, dato questo molto allarmante.
Tutti i settori, eccetto i tecnologici, sono in crisi nerissima. Nei centri commerciali i negozi chiudono, le piccole attività sono strozzate da problemi di credito e di competitività. Neanche i saldi hanno ridato ossigeno anzi. Siamo ritornati, nel 2013, a farci le cose in casa come i nostri nonni. Leggasi alla voce pane, pasta, pizza, confettura, ortofrutta, possedimenti di animali. Ha dell'incredibile questo!
Ovviamente le retribuzioni sono ai minimi. Raggiunti i livelli del 1986 come nel peggiore degli incubi.
Ecco allora la domanda, data la premessa: E Ora?
Cosa succede? Cosa si prevede? Quali i progetti? Quali le decisioni? Quali le speranze? Poi accendi la tv e vedi le stesse facce. Quelle stesse facce che promettevano, sorridevano, straparlavano sicure almeno 30 anni fa. Come è possibile dare credibilità a coloro che sono responsabili di ciò che noi, poveri sognatori di case, auto, viaggi e lavoro per i nostri figli continuiamo a scontare da almeno 40 anni! 
Come mai non si assiste ad un cambiamento radicale in Italia? Ad una Rivoluzione Culturale che renda al popolo la sovranità innanzitutto. Soprattutto di sapere che coloro che sono stati votati sono coloro che prenderanno la decisioni.
La risposta al quesito non c'è, almeno non ora. Passa però per le nostre mani e le nostre coscienze, data l'imminenza delle prossime elezioni. Non sappiamo quanto profondi saranno i cambiamenti che questo stato di cose apporterà nel nostro stile di vita.
La mia previsione è che tanto più lunga sarà il perdurare della crisi tanto più profondi e radicali saranno i nuovi comportamenti acquisiti. Scompariranno forse il possesso inutile, l'individualismo sfrenato e la cultura dell'apparire. Sceglieremo nuovi modelli, più vicini a noi e alla nostra realtà.
Qualunque sarà il cambiamento avrà comunque effetti importanti sulle generazioni future.
Sperando di ridonare loro un futuro ed un contesto per raggiungerlo.

giovedì 17 gennaio 2013

SIATE CIO' CHE VOLETE ESSERE

Un pò in ritardo ma ci sono, ancora. 
Il 2012 si è chiuso per molti di noi con qualche rimpianto per occasioni non afferrate, qualche promessa non mantenute, delle sicure gratificazioni per cose riuscite e per molti, forse troppi sogni da rimettere nel cassetto. Di nuovo. Quel cassetto è forse un pò troppo pieno non vi pare?
Non sarebbe meglio riaprirlo e dare, diciamo così, una rinfrescatina? Non voglio assolutamente consigliare di buttare via dei sogni. Ma sicuramente di riprenderli e spolverarli per dare loro un'occhiata più profonda. Solo così potrete realmente capire che molti, troppi, sono la ripetizione di altri già messi a riposare nel cassetto. 
E allora, questa volta, voglio suggerire un'approccio diverso. 
Evitate di riformulare promesse che non manterrete; di impegnarvi in progetti nei quali non credete. Evitate soprattutto di mentire a voi stessi, di nuovo e ancora. Cambiate rotta, scegliete una strategia diversa. Impegnatevi con l'unica persona con la quale non potete abbassare lo sguardo, con la persona che stimate di più, in assoluto, quella che conosce perfettamente e a fondo le vostre potenzialità, che sa quanto vi impegnate; in maniera confusa forse, ma sa che lottate per emergere.
 Voi Stessi. 
Quest'anno un solo progetto, una sola promessa, un solo sogno. 
Quello di essere finalmente voi stessi. 
Cambiate angolo visuale. Non guardate la vostra vita filtrata dai successi o dai fallimenti degli altri. Soprattutto non sobbarcatevi dei consigli o dello scetticismo altrui. Restate saldi nel vostro angolo visuale. Iniziate ad ascoltare la vostra pancia e quello che comunica. Si proprio così. Lasciate salire quelle emozioni, quei sentimenti, quei pensieri che troppe volte avete ricacciato giù. Sempre più a fatica ma sempre più giù. Riassaporate quel piacere intenso, inebriante, ubriacante che avete provato già. E che vi sbalordì per quanto profondo fosse. 
Sì, proprio quello che avete assaporato mentre correvate, libero e felice, in controllo del vostro sforzo. O quando dipingevate, o quando scrivevate. O di quando avete studiato per quel colloquio con tanto entusiasmo che vi siete sorpresi nell'essere più gratificati dallo studio che dal colloquio. O quando girovagavate, di ritorno a casa, in quelle viuzze meravigliose della vostra città, così colorate, piene di passione e storia, da perdere il senso del tempo e dello spazio. O di quando avete ridipinto il vostro appartamento, sorprendendovi per come scrupolosamente avete preparato l'opera. Vi siete documentati, avete acquistato il materiale che volevate, vi siete dati un piano di lavoro e voilà, finito in anticipo e con una soddisfazione ubriacante. 
Già, ubriacante. 
Era felicità quella. Pura e semplice felicità. 
Ebbene, cosa vi discosta dal rientrare in possesso di voi stessi? Delle vostre attitudini più vere, delle vostre potenzialità sofferenti, della vocazione che troppo facilmente avete dismesso per lasciarvi dominare da progetti "più sicuri", da un successo senza significato, da un materialismo che non vi appaga. Il tutto a scapito della vostra verità, del bene che eleva, della ricerca di sè che riempe. 
Certo, ci vuole impegno, creatività, lungimiranza, si soffre...ma è la nostra vita. E' il nostro essere che chiama e rivuole quella "vita buona" già assaporata, che è AutoRealizzazione, Proattività, Tensione allo Sviluppo e Cura di Sè. 
Quindi? Smarcatevi delle paure e delle ansie. Altro non sono che il vostro essere che chiede il Cambiamento. Non eludetelo ancora, non ributtatelo in quel cassetto, lasciatelo germogliare e proprio come un seme vi ripagherà diventando una pianta forte e rigogliosa. 
Il fallimento è un evento, non una persona. Ogni notte finisce un giorno chiamato Ieri (cit. Jim Rohn). 
D'altra parte un libro non si giudica dalla copertina

punto 5:00

venerdì 4 gennaio 2013

RITA LEVI MONTALCINI E LE DONNE: UN ESEMPIO DA NON DISPERDERE

Devo confessarlo, sono sempre stato affascinato dalla personalità e dall'immagine di Rita Levi Montalcini.
La notizia della sua morte, giunta davvero inaspettata, mi ha colpito particolarmente. Rappresentava per me una figura dolce, quasi materna. Ma allo stesso tempo estremamente autorevole e degna di massimo rispetto e considerazione.
Ho scelto di iniziare questo mio nuovo viaggio proprio da lei in quanto ritengo la sua condizione e la sua storia un baluardo enorme dal quale non possiamo prescindere. Un'insegnamento mirabile di volontà, determinazione, speranza, passione, vocazione che non dobbiamo assolutamente disperdere in un "semplice necrologio" o in un semplice "è morta una gran persona".
Ho voluto appositamente approfondire la sua storia e credo quindi che meriti di assurgere ad esempio soprattutto in un momento così particolare per le donne tutte ed in particolare per quelle che cercano con forza e passione di svincolarsi dal potere e dalla cultura maschilista. Questa donna ha saputo innanzitutto cogliere i segnali della sua passione interiore e della sua vocazione dedicandosi totalmente allo studio ed alla ricerca.
Per tutti quei giovani che rispondono "boh!" alla domanda fatidica "cosa farai da grande?" già questo rappresenta un punto da cui partire. Cogliere i segnali delle proprie passioni, dei propri interessi profondi, farli crescere al rango di vocazioni è fondamentale per i giovani.
Anzichè lasciarsi fuorviare da questa società che massimizza il possesso senza senso ed il successo senza competenza, dovrebbero lavorare sulla loro progettualità e puntare decisi verso ciò che vogliono ESSERE  e ciò che vogliono FARE.
Rita Levi Montalcini ha dovuto dapprima superare le leggi razziali che, in tempo di guerra, la costrinsero a lasciare l'Italia e trasferirsi all'estero. Anzichè mollare i suoi sogni ha continuato a studiare e perseguire i suoi obiettivi. Non piegandosi neanche alla condizione della donna della sua epoca, che la vedeva relegata all'ombra dell'uomo in un angolo della casa, ha seguito con forza e determinazione la sua strada, consapevole del prezzo che avrebbe pagato. Infatti non si è mai sposata, dedicando tutta la sua vita alla ricerca. Ancora, le ragazze di oggi dovrebbero scrivere a caratteri cubitali nelle loro stanze il nome della Montalcini, proprio come simbolo della determinazione e della concretezza tutta femminile nel porsi e raggiungere obiettivi. Anzichè lamentarsi e mollare, questa donna ha continuato caparbia a perseverare in quello che più la gratificava.
Non abiti e auto forniti da un marito compiacente ma nel proprio personale e auto-determinato percorso di vita!
Convinta del giusto delle sue teorie abbandonò l'Italia per gli USA che, allora come oggi, mostrò più lungimiranza per talenti e visionari di ogni dove, fornendole mezzi per le sue ricerche. Ed infatti ecco la scoperta mirabile, ancora oggi considerata di portata mondiale, il Fattore di Crescita Nervoso. Comprendere il significato e le implicazioni di questa scoperta richiederebbe pagine di fisiologia e chimica, ma sarà sufficiente porre in risalto che proprio per questa scoperta fu insignita del Nobel per la Medicina. Da qui in poi è stato tutto un susseguirsi di riconoscimenti prestigiosi, Lauree ad Honorem.
Ma ciò che vorrei ricordare è che questa donna, che molto facilmente avrebbe potuto sfruttare al massimo notorietà e scienza magari passando in politica, come soubrettine e donne patinate senza niente da dire molto spesso fanno in questo paese dei balocchi, oppure trasformarsi in "tuttologa opinionista", altra professione molto in voga in Italia; invece continuò in ciò in cui credeva e che sempre aveva amato: la ricerca.
Non solo, continuò a vivere da sola in una stanzetta piena zeppa di libri!
Niente autisti, niente interviste sul nulla, niente plastiche ringiovanenti, ma solo feroce determinazione e, soprattutto, un ALTO SENSO DELLA PROPRIA VITA!
In un'epoca come questa, dicevo, dove le donne sgomitano per esserci, credo che le ragazze del nostro tempo potrebbero assumere un'importante principio di vita dall'esistenza di Rita Levi Montalcini: lamentarsi della cultura maschilista per poi andarci a braccetto solo per apparire o per raggiungere facilmente posizioni di privilegio non riempe i buchi della nostra anima.
Anzi, li amplifica enormemente rendendoli segno tangibile del vuoto pneumatico della vostra esistenza.

giovedì 13 dicembre 2012

LA VITTIMA INVISIBILE


Viviamo nel XXI secolo
Ogni giorno sono di uso comune le più strabilianti tecnologie, frutto di scoperte impensabili solo qualche anno prima. 
Eppure la vittima invisibile era già lì. 
Abbiamo tutti i mezzi di comfort per condurre una vita piacevole e stimolante, anche questi frutto di conquiste, scoperte e miglioramenti continui nel genere umano. Se paragonate alle condizioni di vita presenti in Italia solo 50 anni fà sembra sia stato compiuto un balzo nel futuro. 
Eppure la vittima invisibile era già lì. 
Generazioni intere hanno lottato per manifestare le proprie idee, per sancire diritti fondamentali, per conquistarne altri. Straordinario il balzo guardando indietro nella vita dei nostri nonni. 
Eppure, ancora una volta, la vittima invisibile era già lì. 
Ma chi è questa vittima invisibile? Perchè vittima invisibile? 
La vittima invisibile sono tutte le donne che sono state uccise dall'uomo dalla notte dei tempi. Sono sempre state lì, presenti al nostro fianco. Sorridenti, affettuose, dispensatrici di sorrisi e certezze. Sono madri, sono mogli, ma soprattutto sono donne. 
La chiesa le ha da sempre viste con diffidenza e piegate con la forza alla sua volontà. Erano considerate streghe e bruciate sulla pubblica piazza da pazzi assetati di normalizzazione se non si dichiaravano miti, accondiscendenti, fedeli; piegate alla forza della chiesa. 
Durante le 2 guerre mondiali, hanno visto i loro mariti e i loro figli non tornare più dal fronte. Non sono state con le mani in mano. Si sono prodigate negli ospedali, tra il fuoco nemico, nei campi di concentramento. Eppure ancora una volta sono state schiacciate dall'uomo per restare ai margini, nell'ombra. Dal dopoguerra in poi sono state guidate con energia ai ruoli consueti e tranquillizzanti di mogli accondiscendenti, angeli del focolare. Che non potevano aspirare ad una vita propria, realizzata. 
Niente motivi per essere felici ma piuttosto una felicità elargita in anticipo, come premio per una vita dimessa. 
In Italia solo 50 anni fà venivano conquistate a forza di stupri che sanciti da una legge maschilista e da una società patriarcale non concedevano via di fuga o ribellione. Si accettava la vita che veniva offerta. "A poco a poco ci si abitua", testimoniava una donna di allora. 
In aggiunta, venivano imbottite di tranquillanti prima e ansiolitici poi, con un aumento vertiginoso del business che partito dagli Stati Uniti negli anni 50 si propagò in maniera impressionante in Europa. Niente lamentele quindi, niente colpi di testa. Ma mogli e madri ben normalizzate, lobotomizzate e ben telecomandate per rispondere alle esigenze del maschio dominante. Tra gli anni 60 e 70 crebbero i movimenti per la liberazione femminile. 
Che già scritto sembra una barzelletta. 
Liberazione, da chi e che cosa? Eppure è realtà non il pianeta manga. 
In Italia, la nostra beneamata patria solo nel 1981 veniva abolita la legge che sanciva lo stupro riparatore. Come? Grazie ad una donna, Franca Viola, che per prima in Sicilia si ribellò e non accettò la riparazione dichiarando al mondo quindi che le donne potevano e volevano vivere la propria vita e determinare i propri destini. Sappiamo tutti il casino che determinò la battaglia per il divorzio e la pillola anticoncezionale. Minavano le certezze del maschio ma soprattutto lo indebolivano socialmente e dentro il focolare dove era, ed è purtroppo ancora forte lo spirito patriarcale e maschilista. 
Quello che qui sembrava una battaglia campale, era già stato visto negli USA dove il movimento giovanile aveva funzionato da perfetto apripista. 
Oggi tutti conoscono gli squilibri che le donne vivono sulla loro pelle ogni giorno; le fatiche per conciliare maternità e produttività; performance e dolcezza; le ansie di una società ancora fortemente maschilista che cerca velatamente, ma minacciosamente, di ricacciarle indietro nell'angolo del focolare. Dichiariamo ai 4 venti il nostro amore per loro. Le glorifichiamo in stupide feste pagane mentre invece desideriamo solo sottometterle, schiacciarle, possederle senza amore, violarle senza pietà. 
Sinora oltre 100 donne sono state uccise, solo in Italia, dai loro compagni senza che nessuno alzasse un dito. 
Anzi, quasi con la complicità di un sistema pensato e gestito da uomini. 
La vittima silenziosa è sempre lì. Sempre dove? Al nostro fianco, sorridente, piena d'amore da dare. Offerto senza remore o retropensieri. E allora, perchè? Perchè tutto questo? Perchè non alzare 1 milione di braccia, ma per proteggere le nostre madri, mogli, amiche? Perchè non urlare tutto il nostro dolore e la nostra vicinanza per far cessare questo massacro. Questa guerra silenziosa. Basta. 
Mai più vittime silenziose.
Mai più.