venerdì 30 marzo 2012

CAMPIONI, PORTATORI D'ACQUA, LEADER E MANAGER

La situazione che stiamo affrontando è in continua evoluzione, un'evoluzione veloce e incessante. La globalizzazione inizia a mostrare le sue contraddizioni e problematiche. Le aziende, soprattutto piccole e medie, vivono questo periodo a fasi alterne, cercando di migliorarsi acquisendo competenze sempre più specifiche.

Una Riflessione
Diventa importante quindi una riflessione sulla differenza tra "saper fare" e "saper essere", tra investire sul "come" o sul "quanto spesso e quanto bene" queste competenze acquisite vengono poi utilizzate. E' indubbio che il mercato sconta incertezze e messaggi allarmisti e quindi gli attori principali si trovano spesso contrapposti con esigenze e aspettative opposte. Le aziende vivono l'ansia del momento in funzione di profitti e mantenimento di quote di mercato; il cliente cerca sempre più etica, professionalità e affidabilità, essendosi scottato troppe volte.

Valorizzare le Risorse
Diventa quindi fondamentale per un'azienda che miri più che a sopravvivere ma a crescere e svilupparsi, riconoscere le caratteristiche primarie dei suoi componenti, soprattutto quando si lavora in team.
Nelle aziende abbiamo innanzitutto Campioni e Portatori d'Acqua. Entrambi importanti e utili ma diversi nelle caratteristiche principali. Il Campione traccia da sè la via, fissa obiettivi ambiziosi che piega in obiettivi intermedi. Prepara accuratamente i propri piani d'azione prevedendo tempi, ostacoli e risorse. Si gratifica e si dà continuamente feedback dai quali impara. Il Portatore d'Acqua invece è discontinuo, si impegna ma necessita di incoraggiamenti, va formato, controllato e affiancato. A volte ha anche i talenti per diventare un Campione, ma qui il discorso diventa "spinoso".

Leader o Manager?
Si perchè l'attore ora è l'imprenditore, il titolare, il "capo".
Quale cultura esprime? Manager o Leader?
Il Leader ispira il Manager ordina. Il Leader dona feedback mentre il Manager critica e rimbrotta. Il Leader è sempre un esempio, il Manager quasi mai. Il Leader crede nella valorizzazione e nell'apprezzamento dei suoi collaboratori, li gratifica, li stimola a migliorarsi e li ascolta. Invece il manager si nasconde dietro i troppi corsi ai quali spedisce i suoi collaboratori senza mai ascoltare o capire e soprattutto senza mai credere veramente nella loro crescita. Il Leader vede il Cliente come un amico, indispensabile a mantenere la relazione produttiva; il Manager non considera affatto il cliente, c'è stato e sempre ci sarà. Il Leader è maestro nelle relazioni, il manager un capo che punta esclusivamente all'accentramento del potere.

Il cambiamento culturale
E' necessario quindi un vero e profondo cambio culturale ai vertici aziendali. La vecchia cultura, portatrice di un'esigenza di controllo e comando, ha puntato unicamente su un concetto di lavoro unicamente volto a soddisfare Bisogni di Sicurezza. La conseguenza era lavoratori sottomessi a questo potere in cambio di soddisfazione dei bisogni fondamentali.
Oggi il lavoro ha assunto una valenza diversa, profondamente e radicalmente. Attraverso il lavoro si è passati a soddisfare bisogni di Appartenenza, di Riconoscimento dagli Altri e di Autostima. Oggi, dicevamo, il lavoro ha una valenza maggiore se vogliamo, in quanto è visto come mezzo per l'AutoRealizzazione; quindi un lavoro che più che prestigio, sicurezza o riconoscimento dia Scopo, Significato, Valore all'esistenza.

Il Modello di Leadership Positiva
E' auspicabile quindi, una nuova forma di Leadership, dando per assodato il definitivo tramonto della Managership o della Headship. Come ho già scritto (post Leadership Positiva) il Leader oggi è un Leader che è consapevole della relazione indissolubile tra i 3 elementi della relazione produttiva, Leader-Follower-Cliente. Ne è consapevole e artefice.

Sarebbe opportuno rendersi conto quindi che il cambiamento che sta avvenendo è senza ritorno. Saranno, dati alla mano, sempre più le competenze relazionali a fare la differenza, soprattutto nel lavoro di team. Diventa indispensabile quindi, per trasformare i nostri in Team di Eccellenza con Performance Elevata partire da questo assunto:"se abbandonassimo il desiderio di detenere il controllo su tutto ci accorgeremmo che in realtà lo stiamo acquisendo". 
Marco Fraschetti
Coach Professionista

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