lunedì 24 settembre 2012

LA CLASSE POLITICA

In questi giorni recenti siamo stati sommersi, di nuovo, dalle enormi cifre documentanti l'enorme spreco di risorse pubbliche avvenuto nella Regione Lazio.
Così dopo quello avvenuto in Calabria, Campania e Lombardi, anche il Lazio si va ad aggiungere a questa lista nera di luoghi istituzionali dove la parola d'ordine era il "magna "magna".
Vi confesso che sono rimasto allibito dall'apprendere che in pochi anni il fabbisogno di questa regione, il Lazio appunto, sia passato da circa €980 mila a oltre €89 milioni!
Come è possibile ciò sia avvenuto senza che nessuno abbia notato questa enorme voragine del malaffare aprirsi sotto i nostri piedi!
E' oltremodo imbarazzante poi ascoltare le storie di questi personaggi: totale assenza di consapevolezza, mancanza di senso dello Stato e del Bene Comune, ma soprattutto totale disprezzo del popolo in generale.
Ultimamente, tanto per fare un esempio, nel Lazio stiamo vivendo un vero e proprio restringimento dei rimborsi e delle prestazioni sanitarie. Pensioni d'invalidità che vengono soppresse senza motivazioni alcune.
Questo amici, è forse il prezzo più alto da pagare per un cittadino.
Il rendersi conto di essere invisibile agli occhi di chi dovrebbe tutelarlo. Di essere considerato niente più che una mucca da spremere per fini privati.
A Roma, da qualche tempo a questa parte, stanno avvenendo cose da incubo negli ospedali.
Stipendi non pagati, medici e infermieri licenziati per sforamento del budget, interventi rimandati per mancanza di lenzuola, interi ospedali appena realizzati o inaugurati, dopo essere costati montagne di soldi pubblici, chiusi senza motivo alcuno.
Possibile che la classe politica italiana sappia solo auto-duplicarsi come un virus infido e perfido che produce solo avvizzimento del tessuto sociale buono e produttivo?
Possibile che ormai, in questo paese curioso che è il nostro il politico sia la professione non solo più redditizia e zeppa di immunità, ma che non ci sia neanche uno, uno soltanto che provi una sottile indignazione per abusi, sperperi e spremitura delle tasche dei cittadini?
Certo, è indubbio che noi cittadini abbiamo la nostra responsabilità contribuendo a questi scempi con le nostre preferenze politiche clientelari e "furbesche" ma resta comunque alto in me lo sdegno e lo stupore nel constatare quanto sia sempre attuale la massima "al peggio non c'è mai fine".

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